In comunione con tutta la Chiesa di Lussemburgo


Care Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore,

È una grande gioia per me contribuire a questo libro che celebra i cinquant’anni della vostra presenza a Lussemburgo! Nell’arco di questi cinquant’anni la vostra vita religiosa, il vostro impegno a favore dei bambini, degli immigrati e, in particolare, di tutti coloro che si trovano in gravi difficoltà, come pure il vostro servizio a favore della Comunità Italiana della Cripta della Cattedrale sono sempre stati e continuano a essere viva testimonianza della verità e della bellezza del Vangelo! Siamo tutti molto riconoscenti alla vostra Congregazione per la vostra presenza fra noi. E per tutto questo desidero rendere grazie a Dio!

Infatti, grandi cose ha fatto il Signore attraverso di voi! Siete amiche di tante persone che avete incontrato sul vostro cammino: accogliete tutti nella vostra casa a braccia aperte, senza alcuna discriminazione, per condividerne “i dolori e le angosce, le gioie e le speranze e progredire insieme sulla via della salvezza” (Preghiera eucaristica V). Voglio dunque ringraziare ciascuna delle Suore che ha contribuito in un modo o nell’altro alla vostra missione a Lussemburgo. Con stima ricordo anche Suor Annalena Bettiol e l’instancabile Padre Luigi Mella, dei quali ho sentito parlare molto bene. L’apostolato della vostra piccola comunità ha portato tanti frutti! Ma la vostra missione non si è ancora conclusa!

Care Suore,
Cari fratelli e sorelle,

È noto che la Chiesa di Lussemburgo sta attraversando un periodo di grandi cambiamenti nelle sue strutture, nei rapporti con lo Stato, ma soprattutto nella vita delle sue parrocchie. Il Lussemburgo non è più il paese che era cinquant’anni fa: il benessere materiale è notevolmente cresciuto; nuove tipologie di lavoro determinano la vita quotidiana delle famiglie; la popolazione si caratterizza per la sua sempre più ampia internazionalizzazione; Internet ha introdotto nuove modalità di accesso all’informazione; il pluralismo religioso e culturale è diventato parte integrante della nostra identità. Sono tutti elementi che incidono profondamente sull’autocomprensione delle persone e della società. Sono dunque anche cambiati i modi per diventare cristiano e riconoscersi come tale: la fede cristiana diventa oggi sempre più una scelta di vita personale. Su che cosa si fonda una tale scelta? Certo, sono tante le vie per arrivare al Signore, per sentire la Sua chiamata, ma nel mondo attuale l’esperienza di una comunità viva è fondamentale.

Vorrei dunque incoraggiarvi a continuare a vivere la vostra vita comunitaria in comunione con tutta la Chiesa di Lussemburgo. Siamo stati mandati insieme in questo mondo per dare una testimonianza viva e forte, per annunciare il Vangelo con un linguaggio moderno e rispondere alle domande che ci si pone al giorno d’oggi – anche partendo dalla nostra esperienza di vita –, per invitare la gente a lodare insieme il Signore e vivere un’esperienza di comunità fraterna, per essere Chiesa di Dio che ci permette di assaporare la gioia e la felicità che vengono da Dio. Non dobbiamo aver paura! Ricordiamoci, infatti, che Dio stesso è già presente in questo mondo: Egli è sempre presente nella nostra realtà quotidiana! Alla luce del Vangelo possiamo riconoscere e far scoprire ad altri i segni della Sua presenza, come stimoli di speranza e fonte di coraggio.

Se vedo tutto quello che è cresciuto durante gli ultimi cinquant’anni intorno alla piccola comunità delle Suore Francescane Missionarie del Sacro Cuore, scopro tanti segni dell’azione di Dio! La Scuola Materna Italiana è sicuramente di grande aiuto per far conoscere la fede e la vita cristiana ai più piccoli: è diventata un pilastro fondamentale per contribuire all’educazione cristiana che i genitori intendono dare ai bambini nel mondo d’oggi. Nella comunità della cripta chiunque lo desideri può fare l’esperienza di un vero spirito di famiglia! E anche la comunità delle Suore è per tante persone come una famiglia.

Certamente la Chiesa deve oggi far fronte a tanti cambiamenti, ma dobbiamo avere fiducia: Dio è presente in mezzo a noi e non abbandona la Sua Chiesa! Dobbiamo avere fede e camminare insieme. Grazie per il vostro impegno, care Suore! Grazie anche per il contributo che ciascuno di voi dà alla vita della comunità italiana, cari fratelli e sorelle! È con grandissima gioia che auspico ritrovarmi con voi in una prossima occasione.

Lussemburgo, 31 luglio 2015, festa di Sant’Ignazio di Loyola.

+ Jean-Claude Hollerich s.j.
Arcivescovo di Lussemburgo

 
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