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Inginocchiarsi è un gesto molto pregnante che dice rispetto e onore, riconoscimento e obbedienza, fragilità e invocazione. Le ginocchia sono una parte del corpo che racconta molte dimensioni della vita: il potere e la vulnerabilità, la forza e la sottomissione. In ebraico ginocchio e benedizione hanno la stessa radice, quella che sta alla base di ogni nostra azione generativa di affidamento e di adorazione, di consapevolezza del mistero nel quale siamo immersi.
Raccolta di riflessioni dei giorni di confinamento a causa della pandemia da Covid-19:
Padre Alberto Fabio Ambrosio OP, professore di Teologia e Storia delle religioni, condivide gli spunti del diario spirituale che sta tenendo in questi giorni di emergenza e di raccoglimento…
Ai tuoi piedi, o mio Gesù, m’inclino e ti offro il pentimento del mio cuore contrito che si abissa nel suo niente e nella Tua santa presenza. Ti adoro nel Santo Sacramento del tuo amor, desideroso di riceverti nella povera dimora che il mio cuore ti offre. In attesa della felicità della comunione sacramentale, voglio possederti in spirito. Vieni in me, o mio Gesù, per la vita e per la morte. Che il tuo amore infiammi tutto il mio essere, per la vita e la morte. Credo in te, spero in te, ti amo. Amen.
Preghiera del Cardinal Raphaël Merry del Val (1865-1930) che Papa Francesco recita tutti i giorni.
Santa Messa settimanale: dal martedì al venerdì (in principio):
ore 18:30: Santa Messa nella cappellina della Congregazione dei Missionari Scalabriniani (25, rue de l’Hippodrome)